È rinunciare alla tua identità nella sofferenza e aprire alla tua identità nella profonda gioia, nella gratitudine. Tu stesso sei il custode e il portiere di quel cancello chiamato abitudine, dietro il quale ripercorri sempre gli stessi passi, costantemente gli stessi schemi. Qual è il vantaggio in questa sofferenza? Qual è il ritorno irrinunciabile in questa sopravvivenza? Un domani diverso da oggi richiede sforzo e determinazione nel volere cambiare. Lo sforzo, perché invertire la rotta non è pigiare un bottone ma sovvertire una tendenza, la determinazione, perché il desiderare non basta, qualsiasi desiderio sarà sempre troppo debole per riuscire e staccarti da dove sei e per portarti ovunque ma in quell’ovunque, che per te, è dall’eterno sempre, casa.
Tiziana Cerra
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