In un’ossessione ci devi entrare per trasformarla. La devi attraversare, odorare, vestire, sentire, grattare. Ci devi annaspare, deve graffiarti la pelle, tirarti fuori ogni senso di inadeguatezza possibile. Nausea, vertigini, apnea. È tornare indietro per fare un passo avanti. È comprendere il varco tra eterno passato e presente, in solitudine. È lasciare indietro con gratitudine e aprirsi all’oggi con speranza e poi beatitudine. È spingersi fino al limite per decidere di rinascere. È farsi inghiottire dal buio, perché è solo dopo che sarà luce. Il limite tra ciò che è stato e ciò che è, lo si apprende solo tornando dove siamo già stati. Ecco perché era replicare milioni di volte, ossessivamente, necessariamente, perché fosse lezione e poi libertà. È fare ciò che non avevamo mai tentato e riscoprirci così, chi avevamo da sempre evitato.
Tiziana Cerra
www.tizianacerra.com

Ph Taylor Wilcox, Unsplash

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