RISVEGLI


RISVEGLI

La vita è una scommessa meravigliosa con ciò che di più profondo muove il nostro respirare. È così che impari a chiedere e a ricevere e non solo a donare. L’umiltà è un moto discontinuo ma intenso forgiato solo da dolori sordi e profondi e non importa sapere perché accada e non serve chiedersi “perché a me” o pensare che per l’una o l’altra cosa sia assurdo soffrire. Importa riconoscerti, importa abbracciarti ed esser fiero di te, anche quando chiedi , anche quando piangi e di te dici. Importa esser infinitamente buono sempre ma non di quel buonismo finto e scontato ma di quel cuore che sorge quando ti risvegli a te stesso. Vinci ogni volta che non diventi ciò che ti ferisce, perché in quei brandelli di te c’è tutto il perfetto necessario per attingere a quel forziere in te, per dare il meglio dell’amore che hai nell’autenticità del non ego, per essere quel luogo dove niente si raggiunge, quel posto dove tutto già è, perché in noi non si sviluppi lamentela ma coraggio per non arretrare, per superare ogni dubbio. Si parla tanto della concentrazione del pregare qualsiasi preghiera a noi appartenga e pochi parlano della concentrazione che ci occorre per attraversare la sofferenza, per prendercela tutta, per sentirla tutta, per restare soli con noi, coraggiosamente, per attraversare quel dolore responsabilmente spesso con l’illusione di non esser capaci di oltrepassarlo, di non esser capaci di giungere dall’altra parte. Eppure in quell’attraversamento così necessario in quel sentire così graffiante, ci sono le risposte più giuste, la direzione e il senso e c’è la parte più autentica di te. Quella che ha solo coraggiosa tenerezza da donare e gentilezza da spargere. È nella tenerezza e nella gentilezza la misura di ogni tua forza. L’unica forza che io conosca sa esser nella gentilezza e nella tenerezza e nell’amore che stoici resistono a qualsiasi tentativo di depistaggio a qualsiasi agguato, a qualsiasi sabotaggio. Anche quando ci si ritrova a Terra inermi. Così impari che il grazie è la migliore medicina nell’attraversamento del dolore, l’unico che conduce al crederti, il solo che riporti a casa.
Il coraggio di attraversarlo e sentirlo tutto quel dolore ma di non essere quel dolore, il coraggio di non aggrapparti a nessuno divenendo così tu stesso causa perché tutto intorno a te si attivi per sostenerti, perché affinché l’universo si alzi in piedi a lottare per te e con te, tu devi alzarti per primo e condurti per primo attraverso e fuori da ogni dolore, ma sempre più dentro di te. È risveglio e luce oltre.
Lo sguardo di chi lotta, fiero all’orizzonte mentre ti rialzi e ricominci a correre e il maestro orgoglioso, il tuo, risponde. Tiziana ❤️



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