NON UMANI CHE NON SANNO AMARE MA ANIME CHE NON SANNO RITORNARE. L’ETERNO RITORNARE DELL’AMORE ANIMICO.
- Rinasceremo vicini?
- Cosa vuol dire per te vicini?
- Ho bisogno della tua voce che mi conduca di giorno e delle tue braccia per addormentarmi di notte.
- Dovrai fare da sola almeno all’apparenza. Solo così saprò renderti finalmente forte. Saprò essere il vento che ti accarezza di giorno ...e di notte spesso mi perderò cercandoti fino a saperti sfiorare, fino ad addormentarti e a respirarti il cuore, perché il giorno successivo tu sappia ricominciare ad avanzare.
- Io ...
- Ce la farai ... ce la faremo ...
- Saprò riconoscerti?
- Non sempre potrai vedermi.
- E saprò dove sei?
- Mai lontano. Dentro di te tra la pelle e il cuore e ovunque ogni volta che mi vorrai vicino... e mai mai troppo perso o distante perché ogni passo non sia strada verso di te.
- Perché non possiamo rimanere qui, al sicuro, oltre questo mondo terreno turbolento e folle.
- Il nostro compito non è stare al sicuro ma rendere più sicuro il cuore di ogni singolo uomo e di ogni singola donna. Il nostro compito è riportare i bambini al gioco e ai sorrisi e terminare ciò che abbiamo cominciato nell’infinito tempo.
- E se qualcosa andasse male se io... se tu...
- Nulla può andare male abbiamo promesso. È così da sempre. Sono secoli che promettiamo. Nel mondo degli uomini le promesse non hanno valore, non qui da dove veniamo noi. Il tuo amore saprà guidarmi il mio saprà condurti.
- Avremo paura?
- Si, a tratti avremo tanta paura, perderemo i sensi e il fiato, la mente tesserà il buio di terrore e il giorno spesso di dolore. Crederemo di non farcela e di non riuscire più a ritrovarci. Questa volta siamo pronti a scegliere vite difficili per imparare tutto ciò che ci occorre al cuore. Ci sentiremo soli e spesso saremo portati a smarrire la via del ritorno eppure anche allora sarà solo strada per tornare...
- Io... io non credo che io...
- Hai bisogno di essere più forte... per questo qui e ora e per il prossimo viaggio ed io mi impegneró con ogni oncia di me stesso perché questo accada.
- Potrai ferirmi? Potrò ferirti?
- Si, ci feriremo, occorre ferirsi perché ogni volta possa essere lezione e ricordo. Certezza di amore eterno comunque... Ricorderemo così ogni volta un po’ di più chi siamo e solo grazie a questo ogni volta sapremo aprire un nuovo varco mai oltre il cuore.
- Come farò a ricordare? Come potrò non perdermi troppo? E quando mi mancherà il fiato come potrò gridare il tuo nome perché tu mi senta...
- Non piangere... non avrai bisogno di urlare perché io sappia sentirti, non avrai bisogno di parlare affatto perché la tua voce giunga a farti stringere dalle mie braccia.
- Ma se noi...
- Noi non andremo da nessuna parte se non insieme. Il corpo che sceglieremo sarà un espediente all’impegno che ci stiamo dando da sempre e alla fedeltà alla nostra gente. Io sono in te sempre e da sempre. Tu sei in me sempre... per sempre. Noi siamo in noi.
- Ed io? Quale sarà il mio compito? Io cosa dovrò fare per te?
- Ho bisogno di immergermi nel dolore di ogni uomo per poter approfondire. Ho bisogno di vestirmi di ogni ombra per saper sentire il fetore di quello che provano nel non senso. Ho bisogno di carpire l’oblio della privazione e il tagliente dolore del giudizio e del pregiudizio dei dotti e dei santi, per capire di cosa urla il mondo, perché gli uomini scelgano di mescolarsi e non di appartenersi, di uccidersi, di stordirsi e di perdersi invece che di ritrovarsi e di amarsi. Ho bisogno dell’oblio del non amore, della mente che mi inganna, del superficiale che sfavilla e mi illude, dell’abbandono e del perdermi lontano dall’amore...per apprendere ... per comprendere cosa mi sfugge ... per sentire di cosa brucia la pelle degli emarginati ... e ho bisogno di travestirmi da ciò che più temi perché semmai fosse possibile il tuo amore sappia divenire ancora più amore...
- No... io... Io non so se riuscirò a fare quello che mi chiederai di fare. Io non penso di riuscire a sopportare tutto questo ...a lasciarti così ...andare...
- Lo fai da sempre non saprai non farlo di nuovo...
- Cosa dovrei fare, sono pronta almeno ad ascoltare...
- Amami ... amami e credimi qualsiasi cosa accada. Amami e fidati di me, ovunque dopo averti guardata io vada. Ora sono io che ti chiedo stringimi ancora le mani e dimmi che posso contare su di te. Ancora e ancora e poi ancora... Guardami e sorridimi. Io sono te. Tu sei me.
- “Fino a casa” disse lei adagiando le sue mani tra quelle di lui.
- “Fino a casa” disse lui stringendo quelle di lei.
L’universo li prese in custodia, tra le braccia e nacquero da qualche parte nel mondo. La guerra imperversava un po’ ovunque , gli uomini mortificavano le donne e le donne umiliavano gli uomini. Tutto imperversava nel caos. E loro che così lontani erano dal ricordare nel loro umano vivere chi fossero, d’un tratto incontrandosi si risvegliarono. Non avevano mai provato qualcosa di così antico e vicino. Riuscivano a toccarsi ogni volta che non potevano vedersi.
Impararono così che stringersi non era una capacità del corpo e che amarsi non era ancora sapere degli uomini. E loro, loro che sapevano intuitivamente farlo, capirono allora di dover fare cadere quell’ultimo velo di illusione e spingersi oltre. Chi erano e dove da sempre erano diretti? Dovevamo ad ogni costo tornare a casa. Laggiù oltre ogni abbaglio sarebbe stato insieme.
Tiziana Cerra
www.tizianacerra.com
13 ottobre 2019
📷 “Incontriamoci dove le stelle si riuniscono per amare le lune. Troveremo lì il nostro mondo."
Parth