UNA QUARANTENA CHE SUSSURRA UNA NENIA
UNA QUARANTENA CHE SUSSURRA UNA NENIA
Ne avevamo bisogno sai.
Lo sai anche tu. Ne avevamo bisogno.
Non eravamo capaci di vederci prima.
Ci vedevamo si ma attraverso le cose
Tu eri un mezzo.
Ed io un altro.
Eravamo tutti ombre e abituati al troppo che confonde.
Tu eri un pretesto ed io un involucro.
Talvolta viceversa o invisibili, distanti,
Incapaci di stringerci anche separati da quel solo metro che oggi crede di dividerci.
Ho ritrovato quel vecchio libro sullo scaffale, quello davanti allo specchio.
Lo specchio dentro il quale fuggivo e non mi vedevo.
Il libro che ha il colore del vento. Quello che mi hai regalato quando hai tentato di ricordarmi di quell’ultimo pezzo, quello che non volevo attraversare perché era dolore.
Il cielo è di un blu più blu in questi giorni.
Le macchine qui nel centro si sono fermate per dare spazio alla lentezza, al respiro che più non affanna ma che accompagna. Ai passi che ricordano cammini e ritorni.
La paura ci unisce e ci rende tutti più umani e più simili. Il tempo scorre leggero e sussurra gentilezza e in questa separazione il silenzio pare narrare storie di speranza.
La signora burbera dello stabile accanto oggi mi ha sorriso, siamo tutti più sani dietro la paura ed io nel tratto fino al supermercato ho attaccato bigliettini d’amore, ognuno con una frase diversa, perché i passanti potessero staccarli e portarli a casa, come un messaggio per loro dall’universo.
I ricchi sono diventati solidali ora, i tiranni paiono esser diventati uomini comuni, i contabili scrivono poesie ed io ho ricominciato dai sogni.
La gente si è accorta che dietro le stravaganze di Lapo Elkann c’è un cuore immenso, credo sia giunto il momento per gli uomini di guardare oltre la superficie delle cose e dritto al cuore degli esseri umani.
Mi prendo cura di ciò che ami qui e in questa confusione trovo il senso di ogni cosa ed ogni cosa in questo più grande senso.
Non c’è tempo per guardarsi indietro ma c’è tempo per ritrovare il coraggio anche se indietro a volte, tutto pare più facile.
Finalmente nascosta dietro le mascherine la gente pare sorridersi, finalmente pare vedersi, mentre prima tutti correvano ma poi dove correvano?
Avevi ragione tu quando mi insegnavi il valore del tremare e il bene dell’incespicare. Quello stare in terra ad annusare il profumo dei fiori ogni volta che cadi, ad ammirare le ombre degli alti edifici che diventano disegni di bimbi sullo stanco selciato.
Avevi ragione tu quando mi insegnavi che l’universo sa metterci tutti d’accordo e magicamente e, che spesso lo fa incartando male il più prezioso dei doni.
Nessun torto può inasprire un cuore reso gentile dalla fragilità e tutti da ieri infrangono le leggi degli uomini per tornare a casa dalle famiglie e stringersi in quell’abbraccio che, perché proibito, ora finalmente desiderano.
Molti si arrabbiano ed io penso a ciò che è accaduto a noi in questi anni mentre per mano, sfidando i nostri limiti e le regole di chi tentava di confonderci, tornavamo a casa... alla nostra casa...
Se stringo il cuscino mi senti?
Se chiudo gli occhi e alzo le labbra al cielo mi vedi?
Tutto accade perché sia riflessione, approfondimento e ancora più amore.
Allungo la mano, tu allunga la tua.
In questa distanza più distante di un metro mi ricordo che sei in me e che l’amore che mi hai insegnato oggi mi fa credere che oltre questa nebbia ci sia il sole.
Tu prenditi cura di te mentre avanzi, io ti accompagno ad ogni passo. Non curarti di pensare curati di sentire, fidati di te e semplicemente avanza, traballa, perditi ma avanza.
Crediti, tu crediti sempre come io ti credo e quando sei stanco e perdi la direzione nei tuoi affanni, fermati e respira, cercami, mi vedrai seduta lì accanto a te, in silenzio per accompagnarti senza spingerti, in attesa che tu ritrovi l’equilibrio e il centro e quando ricominci a correre, corri, corri veloce e non ti fermare, non preoccuparti e non guardarti indietro, corri, vai, non rimane indietro mai e ovunque tu vada, ciò che ti vive da sempre a un millimetro dal cuore.
Tiziana Cerra
www.tizianacerra.com