Il viaggio è riplasmarsi, trasformare ogni reazione in flusso originario identitario, il nostro, il solo che ci appartenga e poi farsi ritrasportare indietro, a quel tempo, laddove abbiamo smesso di essere mare. È decidere di rivivere quel che ci ha tagliato il respiro, quel che è stato sofferenza e riprogrammare quel che di noi ci ha fatto soccombere. È ritornare in quell’istante perfetto dove la vita ti riporta ogni volta che sai tornare a te e da lì spiegare le ali in modo così diverso, da fare si che da quel momento in poi, nulla sarà più come prima. Lo scenario destinico cambia quando tu prendi davvero la decisione di sbloccare in te ogni prigionia, ciò che hai preferito ti sabotasse, piuttosto che ti liberasse.
Tiziana Cerra
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