NON PUO ESISTERE DIREZIONE VERSO LUI CHE NON PORTI PRIMA VERSO TE


NON PUO ESISTERE DIREZIONE VERSO LUI CHE NON PORTI PRIMA VERSO TE

Avere dubbio per ciò che gli altri pensano di te è confusione, trovare certezza dentro te per ciò che senti per gli altri, è direzione.

Trasformare ogni sentimento ed ogni tuo “movimento” in compassione e amore, è la via.

Reagire agli altri è necessaria partenza, sentire di “rimanere fermi” a prescindere e qualsiasi mossa l’altro compia è libertà, è meta e poi “nuova partenza”.

Alzarti in piedi e riempirti di te, della tua stessa crescita è necessario.

In questo i passi dell’amore e di qualsiasi relazione, anche se di amicizia.

È non appoggiarsi, è imparare ogni giorno un po’ di più l’equilibrio di te, in te.

L’ossessione è ristagno, il desiderio è motore propulsivo ed è sempre oltre il bisogno.

La dipendenza dall’altrui presenza o dall’altrui agire, dall’altrui compiacimento è terreno fragile e sempre in movimento ma necessario per imparare a “farsi fiorire”, è occasione che spinge prima alla consapevolezza e poi alla rivoluzione.

Ma tu sei quel terreno e se quel terreno muove, tutto muove. Tutto in quel terreno mette radici, tutto in quel terreno nasce, cresce, vive o non trovando nutrimento muore.

Il desiderio è essere, è esistenza, è flusso, è vita.

Il bisogno è paura, è insicurezza, é attaccamento, è morte.

Niente è sbagliato, tutto è strada ma divenire consapevoli è necessario.

La consapevolezza è il respiro del vivere. Il desiderio é il respiro e la memoria dell’esistere.

Chi ti zavorra ti sta insegnando a rafforzarti, a cercarti in te e non in lui a spingerti nella direzione giusta, la tua e non la sua. Se non ritorni in te non puoi trovare la tua strada e se non trovi te, non trovi né lui né altri.

Ogni energia ti è necessaria per fiorire in modo autonomo e solo tuo, per divenire quel che solo tu puoi essere.

In quattro tra ieri sera e stamattina, mi avete scritto la stessa cosa. Descritto la stessa prigionia del non potervi immaginare oltre, del non saper credere che altro, possa rendervi felici.

Due di voi vorrebbero “scappare lontano da lui” due di voi “vorrebbe ancora lui”, eppure tutte e quattro siete imprigionate dallo stesso cancello sprangato a doppia mandata, quello che voi stesse avete costruito e da dinamiche incredibilmente simili.

Nessuno ti trattiene, nessuno sta scappando, la chiave è dentro, la soluzione in te tra la forza e il cuore, accanto ai desideri, vicino alla realizzazione di te, ai piedi del risveglio che ti consentirà di comprendere che non è “la mancanza o la presenza di lui” ma “la mancanza o la presenza di chi davvero tu sei”.

È trovarti. Non sai ancora chi sei. Cosa vuoi. Cosa ti piace e cosa invece detesti. Cosa ti muove. Come ami. Comprendere tutto questo è la sola meta.

Non è accondiscendere sempre, è anche sapere fare i capricci e saper dire no.

È sapere anche non riconoscerti in ciò che dell’altro non ti piace, è riconoscere ciò che dell’altro assolutamente non ti piace ed é sapere amare nonostante o sapere trovare in quello, la forza per non continuare e per spostarti.

È comprendere il tempo e fluire di te, é semplicemente scorrere.

La necessità di spostare il tuo “oggetto di culto” e l’incapacità poi di farlo, sfiora e zavorra tutte e quattro le vostre vite, nonostante abbiate “bisogni” e fini diversi.

É trasformare l’ossessione aspettando tempo. Il tuo.

È un lavoro minuzioso e lento, è fare adagio, è ricaderci oggi e forse domani ma non perdere la speranza che arriverà un giorno nel quale saprai realizzare che non era impossibile era solo trasformare profondamente il moto del tuo sentire, del tuo pensare, del tuo cuore, del tuo corpo, del tuo vivere, del tuo ricordarti di essere meravigliosa e perfetta così come sei, anche ora, anche adesso in questa sorda sofferenza e in questo melmoso stagnare, così come domani nella libertà che avrai conquistato.

Libertà conquistata da te stessa e non da “lui”.

Cominciare davvero ad amarti é l’unica via capace di portarti fuori da quella prigione e verso il vero esistere.

È così che comprendi che la vittoria non é presenza o assenza di lui nella tua vita ma fermezza qualsiasi cosa accada, qualsiasi cosa “lui” faccia.

È rimanere immobili a desiderarlo davvero e comunque o a volerlo lontano da te ma decisa e capace di spostarti e sempre capace di saper scegliere il meglio “PER TE”.

Essere profondamente liberi e felici è saper percepire la pienezza e la perfezione dell’universo e la meraviglia della tua vita stessa, ciò che avverrà dopo “con lui” sarà solo ed esclusivamente conseguenza.

Felicità è cercarsi, cercarsi è non avere paura di trovarsi, restare immobili è non avere più paura di perdersi, questo è ugualmente vivere, respirare e l’unico e il solo modo di sapere e di potere amare.

(DEDICATA A QUESTE QUATTRO LEONESSE CORAGGIOSE E A TUTTE LE ALTRE, IO CREDO IN VOI)

Ps: mi scuso con gli uomini questo post va bene anche per voi se vivete situazioni simili.

Tiziana Cerra Love Trainer
MASTER COUNSELOR
FORMATORE IN DINAMICHE RELAZIONALI
Specializzato in CAMBIAMENTO STRATEGICO nelle SEPARAZIONI 
e nelle DIPENDENZE AFFETTIVE
(Consulente non medico)

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