C’è qualcosa dentro di te che agisce senza di te, perché andare a meta non è questione di ricerca, di intenzione, di apprendimento, andare a meta ha a che fare con l’ascolto, con il respiro, con chi sei davvero. L’identificazione con la sofferenza deve lasciare spazio all’identificazione con il farcela. È questo il momento di liberarsi di questo troppo ragionare a proposito del tuo dolore, rievocandolo, rivivendolo, ricreandolo, costantemente. Basta con la troppa attenzione che riversi sul tuo avere sofferto,che fomenta lamentela e circolo vizioso. Lancia nel vento chi hai creduto di essere. È il momento giusto per sentirti un supereroe e svestire i panni di quello profondo, perché sofferente e meno fortunato. Tu sei immenso,infinito, perfettamente dotato,sei e puoi tutto e non perché sei martire del tuo stesso soffrire ma perché ti sei elevato. Come? non arrendendoti mai, neanche nella resa.
Tiziana Cerra
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