È ritrovarsi in un paio di occhi che ti sono ostili e riuscire comunque a non fuggire e a restare ma da un po’ più in là. È comprendere che è necessario a noi che gli altri non sempre siano capaci di guardarci dritti al cuore, così come è necessario a loro, sotto quel che forse pare eppure non è. Siamo fatti di infinite e piccolissime fragilità travestite da mostruosi e insaziabili giganti. Noi, loro, tutti. È così quando smettiamo di dividere, di abbattere, di scappare, di combattere, rimane ciò che è. Rimangono le carezze capaci di divenire coraggiose quando si sciolgono le corazze, quelle stesse carezze che forse non abbiamo avuto la possibilità di darci, quando non sapevamo sfiorarci, quando non ci era possibile fidarci... amarci.
tizianacerra.com

Gylain Omer, Unsplash

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