C’è qualcosa dentro di te che agisce senza di te, perché andare a meta non è questione di ricerca,di intenzione,di apprendimento,andare a meta ha a che fare con l’ascolto,con il respiro,con chi sei davvero.L’identificazione con la sofferenza deve lasciare spazio all’identificazione con il farcela.È questo il momento di liberarsi di questo troppo ragionare a proposito del tuo dolore,rievocandolo, rivivendolo,ricreandolo,costantemente.Basta con la troppa attenzione che riversi sul tuo avere sofferto,che fomenta lamentela e circolo vizioso. Lancia nel vento chi hai creduto di essere.È il momento giusto per sentirti un supereroe e svestire i panni di quello profondo,perché sofferente e meno fortunato.Tu sei immenso,infinito,perfettamente dotato,sei e puoi tutto e non perché sei martire del tuo stesso soffrire ma perché ti sei elevato.Come? non arrendendoti mai,neanche nella resa.
tizianacerra.com

[foto James Kevin, Unsplash]

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