LA RICERCA DEI RITI È CUORE CHE AMA E RICORDA MENTRE LE MANI ACCAREZZANO E LE BRACCIA ACCOLGONO.
Con ogni persona dovremmo usare “i riti” come in segno di gratitudine, come in segno di profonda attenzione, ugualmente in amore.
Non vuol dire snaturalizzare i gesti ma dipingere di sole il sentire, comprendere che le parole allontanano mentre i riti avvicinano, vuol dire “mi stai a cuore e ricordo ogni cosa di te”.
Proviamo a pensare a quanto con i bambini i riti siano importanti, danno sicurezza, contengono, scaldano quando c’è freddo, rinfrescano quando fa troppo caldo. Sono importantissimi per la loro messa a nanna, quando occorre fidarsi del mondo e delle braccia di chi di te ha cura, tanto da sapersi addormentare e lasciarsi andare al “non controllo”.
La ricerca dei riti vuol dire: “ ti amo come sei amato mio, io so prendermi cura di te, puoi anche cadere, io sono pronta e forte qui, immobile, ferma o pronta a correre, mentre ricordo di te tutto ciò che ti fa bene, tutto ció che devo fare per risollevarti da terra”.
I riti appartengono alla memoria del cuore alla sensibilità dell’amore.
Mentre alleniamo il cuore ai riti, approfondiamo l’amore, coltiviamo i nostri sentimenti, apprendiamo la gentilezza e la gratitudine, impariamo a lasciare andare le pretese che abbiamo nei confronti dell’altro e impariamo ad ascoltare, apprendiamo la danza che ci muove verso l’altro in modo gratuito, in modo contributivo, in modo armonioso.
Avere cura è apprendere i riti e ciò che più sostiene e abbraccia il mondo di chi amiamo, oltre “noi”, oltre il nostro piccolo ego e verso ciò che se fa bene all’altro sa fare bene a noi e al nostro crescere.
Tiziana Cerra Love Trainer
MASTER COUNSELOR - FORMATORE IN DINAMICHE RELAZIONALI - Specializzato in CAMBIAMENTO STRATEGICO nelle SEPARAZIONI e nelle DIPENDENZE AFFETTIVE (Consulente non medico)