Il DONO DIETRO MILLE INGHIPPI, MENTRE PERDI IL TRENO E RIEMPI IL CUORE.


Il DONO DIETRO MILLE INGHIPPI, MENTRE PERDI IL TRENO E RIEMPI IL CUORE.

LA FORTUNA DIETRO MILLE INGHIPPI, MENTRE PERDI IL TRENO E RIEMPI IL CUORE D’AMORE.

E niente dopo tre giorni di seminario con il Dottor Weiss capita che tutto in te rallenti, anche quando devi prendere il treno per rientrare .

Accade che il traffico improvviso ti rallenti ancora di più e che se sei in totale accettazione inizi a chiederti, va bene cosa devo apprendere da questo ritardo?

In biglietteria mi dicono di prendere il frecciarossa successivo, in cabina numero 3 troverò il capotreno che è stato avvisato e che deciderà il da farsi.

Salgo sul treno per Milano Centrale, diretti non ce ne sono più, mentre penso che con l’energia accumulata in questi giorni, non potrà poi andarmi così male con il capotreno e lo raggiungo nella cabina numero 3.

Il capotreno decide di non farmi pagare null’altro ed io a ritroso torno verso le cabine e mi fermo nel primo posto disponibile, mi rendo conto solo dopo di essere in business class e decido di non cambiare posto comunque ma di rimanere seduta lì, incantata da una coppia di innamorati che siede di fronte a me.

A lui brillano gli occhi mentre aggiusta i capelli di lei e mentre l’aiuta a spostare le Gambe e la sedia a rotelle che ha di fronte. L’abbraccia in un modo che non so dire e l’accarezza di continuo. Lei si fa piccina piccina tra le braccia di lui, che la stringe dolcemente parlandole.

Io li guardo e non sapendo, come mio solito tacere, esordisco dicendo loro: “voi dovrete scusarmi se non sarò in grado di distogliere lo sguardo da voi ma nonostante arrivi da tre giorni meravigliosi, voi siete in assoluto l’emozione più bella che incontro”.

Loro immediatamente disponibili e felici iniziano a raccontarsi.

Si sono sposati da poco, incontrando non pochi ostacoli e pareri contrari. Mi raccontando di dialoghi fatti di incomprensione. Lui continua a tenere le mani di lei e mi dice: “ pensa che lei ama ballare ed è una campionessa di nuoto, la gente non vede oltre la disabilità...”.

Lei è bellissima, luminosa, piena di sogni e di vita. Salendo la sedia a rotelle è l’ultima cosa che io ho notato.

Racconto loro il mio sentire sull’amore e dico lui che sono certa che lei sia meravigliosa ed incredibile, perché solo quando si è così si può incontrare un amore così immenso e altrettanto incredibile.

Insieme loro sono in assoluto l’incontro che oggi mi serviva, l’incontro che il mio cuore desiderava. La risposta ambientale più giusta e che più tornava in questi giorni di grande rivoluzione ed evoluzione.

Lì ringrazio, dicendo loro che ogni incontro non avviene per caso e che di certo loro sono il mio dono nella difficoltà di questo treno perso, che sono certa che non a caso sono giunta in quella cabina e che tra le tante lezioni apprese in questi giorni, loro sono la mia apertura al “saper ricevere”.

Continuiamo a parlare, loro continuano a stringersi. Gli occhi di lui cercano quelli di lei, mentre lei si racconta e dice: “noi non abbiamo chiesto niente a nessuno ne preteso che gli altri comprendessero, abbiamo solo portato il nostro cuore, quello solo avevamo, anche se sapevamo che per alcuni non sarebbe stato sufficiente”.

Lui cinge lei tra le braccia, mentre lei un po’ con me si commuove, io sono purtroppo già arrivata a Milano Centrale e mi accorgo che sarei disposta a riperderlo di nuovo quel treno, pur di incontrarli e di ascoltarli ancora.

L’amore è quel senso che molti non sanno e che non possono e non sanno comprendere.

L’amore è quel cuore che non sa fare altro che offrire se stesso così proprio come solo sa e può essere.

L’amore è il vento che a Milano Centrale mi ricorda i miei di sogni e che mi fa sembrare quelle luci più grandi e più luminose che ad altri , perché ogni perché sa solo appartenere al cuore.

L’amore è la pace tra la pelle e il cuore di chi sa e semplicemente respira, di quel cuore che sa spingersi oltre perché l’amore non può essere mai fermare o fermarsi.

Quello stesso cuore che quando è chiuso non può esser colpa, né può esser onta, piuttosto l’unica disabilità che io conosca.

Una disabilità che inficia la vita, e che rende ciechi e sordi gli occhi di chi nella prigione di sé vive e dolora e non perché non voglia vedere l’amore ma solo perché non sa riconoscerlo, né credergli, solo perché per primo non è stato amato e non ha saputo a sua volta trasformarsi e guarirsi pur di sapersi e amare, pur di sapere amare.

Tiziana Cerra Love Trainer
MASTER COUNSELOR - FORMATORE IN DINAMICHE RELAZIONALI - Specializzato in CAMBIAMENTO STRATEGICO nelle SEPARAZIONI e nelle DIPENDENZE AFFETTIVE (Consulente non medico)

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