QUANDO IL MASCHILE SACRO E IL FEMMINILE SACRO SI PARLANO.
- Dal maschile sacro:
Tu mi ricordi, che è in te che trovo la mia forza, la mia ispirazione, la mia direzione. È la musica del tuo Spirito che chiamandomi mi rende il tuo Uomo, il tuo Sposo. Ma io ho ancora paura, a volte, paura di sentirmi debole, paura di affidarmi, paura di perdere il controllo. Intuisco che l’Unione di me e di te ci porterebbe all’Unione dello Spirito, ma confronto costantemente questo nuovo viaggio con il mio essere uomo, con ciò che temo, penso, mi hanno insegnato che essere uomo possa essere.
Eppure, non sai cosa darei, per poggiare la mia testa sul tuo grembo, senza più paure.
Non sai cosa darei per sedermi ai piedi della mia regina oggi, farmi tenere il capo e sentirmi protetto e guidato io senza piu remore.
- Dal femminile sacro:
Il maschile che c’è in me sta soffrendo, il timore di lasciare le armi, di rinunciare alla meta prefissa per una Meta più grande che mi canta dentro. Sento che dovrei abbandonare la mia paura ma ho paura ancora. Temo di essere inadeguata.
Il femminile che c’è in me si sente ancora respinto, incompreso, tradito, vorrei tanto toccarti la mano, vedere i tuoi occhi, sentire la tua testa posarsi sul mio seno, e respirare, senza più lotta, senza più paure.
E ancora in parte mi sento divisa, dentro, anche se sempre di più apro le braccia e chino la testa alla Vita, all’Amore e tutto quello che desidero dirti è “Ti Amo. Io sono qui. Cammina con me nella stessa direzione e parliamo. La guarigione può essere di Uno. Noi siamo Uno.”
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