IL DONO NELLE “SEPARAZIONI”. I BASTA CHE ROMPONO, ROMPONO SOLO CIÒ CHE NON È MAI STATO INTERO, SPEZZANO SOLO CIÒ CHE NON HA MAI AVUTO LA FORZA PER “ESSERE”. I BASTA CHE ROMPONO TI ALLONTANANO DA DOVE “NON DEVI E NON SEI”, PER CONDURTI PER MANO A “DOVE SEI E PUOI”.
Fa male certo ed ogni volta ti sembrerà che faccia un male più forte, ma era ciò di cui avevi bisogno. Ogni attore di ciò che vivi e “vedi”, ha una funzione salvifica nel tuo perfetto esistere. Ognuno di loro è lì per sradicare un tuo profondo conflitto per trasformare una tua profonda insicurezza. Ciò che non avviene in secoli può avvenire in un istante. Il ritiro non è mai la resa, piuttosto la capacità tutto d’un tratto di percepire la necessità di una riflessione più intima e profonda, il giusto in ciò che non si è valutato, la possibilità non nelle risposte altrui ma nelle tue stesse domande, nelle tue stesse sofferenze. L’occasione laddove prima non si sapeva e non si voleva guardare. Finalmente l’occasione del nuovo per la tua vita e la realizzazione della tua incapacità però, di credertene fino a quel momento degno. Ciò che stringi allentalo, ciò che è distacco allenalo. Ci sono riflessioni profonde che possono generare la giusta spinta al cambiamento, solo se generate dall’indignazione, da un sordo dolore, da un “BASTA” interiore che sa segnare finalmente una insperata svolta e la tua nuova epoca. Il dolore che senti per ciò che vedi non appartiene a ciò che vedi ma scegliere di non restare di fronte a ciò che sentì spaccarti il cuore, può essere il miglior modo per prenderti cura di quel soffrire, amandolo e accompagnandolo, guardandolo e attraversandolo, attraversandoti. Il segreto sta però nel non giudicarlo, come nel non giudicare “chi credi te lo stia causando” ma nel prendertene la responsabilità, perché se quel dolore è arrivato, è giunto per insegnarti qualcosa di necessario, prima ne prendi consapevolezza e prima smetterà di generare e di generarsi. Ogni destrutturazione comincia con piccoli mesti e timidi tentativi per consentirti un giorno di fare qualcosa di epocale, di incredibile, qualcosa che tu stesso non avresti mai creduto di potere e riuscire a fare. Accetta, soffri, batti i piedi, indignati, detesta, urla, piangi, sentenzia ma non l’altrui agito ma ciò che il tuo cuore sente e dice. E crediti, crediti profondamente. Il tempo farà il resto mentre tu ti apparti a riflettere. Ognuno dei moti interiori che punge e solletica il tuo agire ha valore se lo abbracci. Non è giusto, non è sbagliato, è strada se non ti interrompi. Smetti di giudicarti. Seguiti. È preoccupazione se pensi a domani , è sollievo se stai fermo nell’oggi. Qui e ora. Se saprai crederti, il tuo cuore rimarrà aperto pur spostandosi e mentre starai chiudendo “sbattendo la porta”, forse per la prima volta starai aprendo alla vita.
~ Tiziana Cerra Love Trainer