MICHIKUSA 道草
MICHIKUSA 道草
Che se poi imparassimo l’ascolto tutto saprebbe dirci. Abbiamo sempre la sensazione che gli altri siano in una situazione di fragilità o debolezza e che noi siamo lì per soccorrere, per aiutare, per fare. Questo mette noi in una situazione di superiorità sollevandoci al di sopra dell’altro e esentandoci dal vero nostro problema, racchiuso nelle nostre di fragilità, costringendoci così a non apprendere la vera lezione, la nostra lezione. È comprendere che esistono doni inestimabili che ci provengono spesso da chi apparentemente è da soccorrere e spesso anche l’altro crede erroneamente questo. Mentre è l’altro che con tutto di sé soccorre noi e noi solo poi lui e di conseguenza. La reciprocità nei legami non dovrebbe mai essere sottovalutata ma occorre trasformare l’ego e canalizzarsi all’amore e all’universo. È che la meta ha poca importanza davvero e nel viaggio, nel tardare all’arrivo, nel temporeggiare, negli attimi che ci costringono a fermarci, se guardiamo in terra abbiamo qualcosa da raccogliere. Qualcosa di profondamente nostro da consapevolizzare, accettare, amare. Comprenderlo è liberare l’altro dal compito di doverci rallentare, dal compito di farci ascoltare, dal compito di doverci “di noi” mostrare, dal compito di dover usare tutto se stesso per noi, dalla responsabilità del dolore che deve provocarci per renderci possibile l’apertura e l’ascolto. È guardare in terra, è sedersi in terra, è accettare di fare pace con noi e con il tempo e mentre raccogliamo amore, umiltà e gratitudine e quell’esperienza necessaria e fondamentale senza la quale non potremmo continuare, imparare a ringraziare. È guardare negli occhi chi abbiamo di fronte e saperlo ringraziare davvero, perché spesso un dono incartato male è il migliore dei doni. Il migliore dono del cuore. Il migliore dono d’amore.
~ Tiziana Cerra Love Trainer
www.tizianacerra.com