Parli e limiti.
Pensi e limiti.
Credi di te e limiti.
Programmi e limiti.
Ciò che passa attraverso il ragionare è sempre limitato dalla mente.
Il tacere dice, il non pensiero rivela, l’assenza di parole esprime, il silenzio parla.
Tutto è sempre in costante mutamento. Tutto si muove nulla e immobile.
Il senso del troppo o del troppo poco forse non lo sai ma è legato alle funzioni dell’ego e spesso è questo che ti opprime.
Un margine tra le pagine di una vita che se scritta e ragionata diventa memoria e melodia ma se vissuta e accolta diventa vita e allegria. Se programmata diventa passato, se lasciata andare sussurra il tuo futuro.
Il lavoro non va come pensavi, il partner sembra più distaccato e disinteressato, i tuoi punti fermi ad uno ad uno crollano e si sgretolano insieme a quella che credevi fosse la tua vita conquistata.
Tutto ciò che hai non sei tu e solo ciò che fino ad oggi ti controllava, ti teneva in ostaggio.
So bene come ti senti. Confuso e smarrito a tratti costanti, davvero solo e da tutti abbandonato.
Sappi che questa non è la realtà ma l’illusoria condizione che ti occorre produrre perché sia rideterminazione della felicità e non resa alla sofferenza, all’accontentarsi.
Quanto eri felice tu in tutto ciò che credevi di possedere? Quanto tutto questo possedeva te e non il contrario?
Ogni volta che tocchi un punto limite è il fiato manca l’esistere ti chiede di traboccare e di conseguenza di fuoriuscire da tutto ciò che è stato, da tutto ciò che ti conteneva, imprigionandoti.
Sentiti smarrito, perduto, fottuto e trabocca.
Sentiti impaurito, spacciato, isolato, evitato, non amato e avanza. Accetta il buio del non futuro che in questo momento ti si pone dinnanzi e semplicemente continua a camminare.
In questo interromperti, in questo incespicare, in questo lento avanzare, stai imparando ad accogliere e come un bimbo stai apprendendo nella natura del tuo perfetto vivere a piccoli passi a camminare.
Respira, accogli, tutto è già cambiato, tutto è già perfetto.
Andare avanti e non indietreggiare. Spostarsi e traballare. Abbattere per ricostruire, questo è l’unico perfetto modo di giungere dove devi.
C’è incredibile felicità in questo tentare, c’è ardire in ogni cadere, è essere inarrestabili riuscire a ricominciare tutto ogni volta e daccapo.
Non è sconfitta, è coraggioso vivere.
Tiziana Cerra
www.tizianacerra.com